Archetipi ebraici , lingue antiche, NO alle ingiustizie del mondo nelle opere pittoriche di Gilda Luongo


Successo di pubblico al centro PA°VE sito in Palazzo VENEZIA a Napoli in via Benedetto Croce 19 per la Mostra d’arte contemporanea di Gilda Luongo dal titolo NO. Ketivah Kla “Parole dipinte” .
Gilda Luongo, poliedrica e trasversale , approda alla pittura con la stessa poetica utilizzata già nella scrittura .

Ha scritto di Lei la studiosa di mistica ebraica Maria Rosaria Fazio
“Quadri che fanno  spiccare il volo alla dimensione “oltre il visibile”,tutto immerso in una visione che fa aspirare a contemplare il mistero ,qualcosa di alchemico,qualcosa che diventa un oltre il segno ,un senza fine :tutto diventa percorso dello sguardo,dello spirito,della visione:vedere,percepire ,sentire.
Si percepisce,si vede i ascolta l’anima ;mente,creatività,cuore.”
La Professoressa di filosofia Immacolata Basile ha aggiunto
“Gilda dice NO,No al non esprimersi mimetizzandosi dietro il vuoto del già detto ,cancella le parole con ombre e macchie di colore,traccia strisce rosse come linee sanguinanti e linee bianche come corde del bucato al quale è appeso il mondo. Un mondo femminile dove il rosso del sangue non significa morte ma vita ,energia rinnovatrice. Gilda come Tapies esprime una forza segnica intrisa di spiritualità . In questa nuova interpretazione del fare pitttura l’artista-studiosa denuncia con veemenza tutte le ingiustizie del Mondo.”
Archetipi ebraici e lingue antiche riaffiorano nell’arte dolce ed irriverente dell’artista, creando un’affascinante poetica della visione che turba e fa pensare con un occhio umano al mondo.
I dipinti dialogano con alcune opere del giovanissimo scultore Claudio Persico ispirate al tema della libertà, definito da Rose Morghen il  Rauscheberg napoletano.
La Mostra è aperta fino al 25 Gennaio 2017